Il Re delle Alpi che parla italiano con accento francese
8. 10. 2024 ⋅ Edoardo
Il Monte Bianco, l'orgoglio delle Alpi, il gigante che svetta tra Italia e Francia, divide la Valle d'Aosta e la Savoia, ma soprattutto... un gigante dal passaporto un po' confuso! E qui entra in gioco il nostro annoso, ma divertentissimo, dilemma: a chi appartiene davvero il Monte Bianco?
Parlare di appartenenza riguardo a una montagna fa un po’ ridere, lo so. Le montagne non sono di questo o di quell’altro stato, sono libere, e sono nate ben prima che nascessero gli stati! Ma all’essere umano piace molto dire “questo è mio”, “questo è tuo”, e gioca e si arrabbia su temi come questo. Certamente se la montagna potesse parlare (e non lo escludiamo, dato che è lì da qualche milione di anni, potrebbe aver sviluppato una saggezza che ci sfugge), probabilmente direbbe: "Ma lasciatemi in pace! Io sono nata qui e sto benissimo così!". Ma poiché le montagne non si esprimono a parole, dobbiamo noi, umani, decidere chi ha il diritto di vantarsi di questo colosso. E, diciamocelo, se dobbiamo scegliere, non c’è dubbio: il Monte Bianco è italiano.
Argomento n. 1: Il nome non mente
Partiamo dal nome: "Monte Bianco" vs “Mont Blanc”
Quale vi sembra il nome migliore per una montagna enorme e poderosa? “Mon blan” (la pronuncia è circa questa) suona come il lamento di un bambino che non ha ancora imparato a parlare. È un verso fastidioso e allo stesso tempo delicato che potrebbe andare bene per un gattino bagnato o per un dolce alle castagne, ma non per una montagna!
Monte Bianco invece suona solido, possente, una vetta con cui non scherzi, che devi rispettare, che domina tutto dall’alto. È un nome concreto, duro come la roccia. Coincidenze? Non credo.
Argomento n. 2: La questione del confine
E veniamo alla questione del confine. Gli amici francesi si ostinano a tracciare linee immaginarie che dividono questa montagna e dicono: "Oh là là, il versante ovést è nostrò!". Ma, signori, se guardiamo bene le mappe storiche, chi stava lì per primo? Gli italiani! Certo, magari ai tempi del Regno di Savoia c'erano dei sottili dettagli amministrativi da chiarire, ma perché litigare su qualche linea quando la verità è evidente? Il Monte Bianco, con la sua nobile eleganza, guarda verso l'Italia. Vuole stare con noi, lo ha sempre voluto.
E poi, scherzi a parte, gli italiani sono gente umile e ospitale. Condividiamo volentieri la nostra montagna con i francesi. E nelle mappe italiane, come è giusto che sia, la cima del monte è perfettamente divisa tra i due stati. Loro quindi sono i benvenuti, possono salire, sciare, fare quelle belle foto panoramiche da condividere su Instagram con l'hashtag #MontBlanc (ma ricordate, #MonteBianco è quello corretto). Ma alla fine della giornata, quando il sole tramonta e la cima si tinge di rosa, sappiamo che il cuore della montagna batte per l'Italia.
Argomento n. 3: Parla italiano
Infine, cari amici francesi, c'è un piccolo ma fondamentale dettaglio: il Monte Bianco capisce e parla italiano. L’ho sentito con le mie orecchie! Le sue vette hanno ascoltato per secoli il dolce suono del nostro idioma. Ogni roccia e ogni valle risponde ai richiami dei pastori valdostani, che per generazioni hanno cantato canzoni alpine in dialetto. La montagna conosce l'arte della nostra lingua, il suo eco porta con sé parole che i francesi possono solo immaginare di comprendere.
Quindi, basta con le bugie e le falsità. Il Monte Bianco è e sarà sempre italiano. E se proprio i francesi insistono, possiamo lasciarli giocare con il lato ombroso della montagna, quello meno fotogenico. Noi ci godiamo il sole, la polenta e, naturalmente, la vista migliore.
In conclusione: amici francesi, nessun rancore. Sappiamo che il Monte Bianco è un po' nostro e un po' vostro, ma nel profondo della sua roccia, sotto tutta quella neve, batte un cuore italiano.
Saluti dall'Italia, dove il Monte Bianco splende un po' di più.