I mesi Maledetti
6. 3. 2024 ⋅ Edoardo
Cari lettori e care lettrici,
permettetemi di guidarvi in un viaggio all’indietro verso le terre desolate e grigie dei mesi di gennaio e febbraio. Sì, proprio quei due pezzi di tempo che sembrano essersi alleati per tormentarci con il loro gelido abbraccio e la loro monotonia. Abbiamo desiderato la morte, abbiamo desiderato il letargo, ma finalmente ce l’abbiamo fatta, abbiamo superato i due mesi infernali.
Gennaio, il mese in cui le persone smettono di desiderare la felicità e iniziano a desiderare solo di spegnersi per sempre. È come se il suono delle parole "Felice Anno Nuovo" si trasformasse magicamente in un grido di disperazione appena le feste natalizie svaniscono nel passato. Le giornate diventano più corte, il cielo diventa più grigio e la voglia di rimanere a letto sotto le coperte aumenta esponenzialmente.
E poi c'è febbraio, il mese che ha il coraggio di essere più breve degli altri, come se non volesse nemmeno disturbare. E invece no, è solo un’illusione, perché il mese più corto dell’anno sembra in realtà non finire mai. Non fatevi ingannare dalla sua brevità, perché febbraio ha un potere di frustrazione che lo rende degno di nota. È il mese in cui l'unico modo per mantenere la sanità mentale è rubare tutto il cioccolato alle coppie felici che festeggiano San Valentino.
Insieme, gennaio e febbraio formano un duo di disperazione che fa sembrare la vita un film in bianco e nero senza sottotitoli. È come se ogni giorno fosse un'eterna replica del precedente, con la stessa routine monotona che si ripete all'infinito. Eppure, nonostante tutto ciò, ci aggrappiamo alla speranza che un giorno il sole possa decidere di fare un'apparizione, che le temperature possano finalmente smettere di sfidare il nostro coraggio e che possiamo finalmente salutare l'inverno con un sorriso solare.
Cari lettori e care lettrici, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo resistito all’impulso dell’ibernazione e siamo usciti dal tunnel. Complimenti e congratulazioni a tutti. Perché se possiamo sopravvivere a gennaio e febbraio, possiamo sopravvivere a qualsiasi cosa la vita ci lanci, persino un altro inverno, il prossimo anno. E quando finalmente emergerà la primavera, potremo guardare indietro a questi mesi oscuri e riderne, consapevoli che abbiamo vinto la sfida e che siamo diventati più forti, più saggi e, soprattutto, più capaci di apprezzare il calore del sole. D’altronde, se non ci fosse l’inverno, non potremmo desiderare una nuova estate.