Il Casentino e i suoi castelli

15. 4. 2021 ⋅ Denise

Nella parte nord-est della Toscana, proprio al confine con l’Emilia-Romagna, si trova l’area geografica chiamata Casentino, un luogo dove la storia è immersa nella natura. Tutti conoscono Firenze, Siena, le torri di San Gimignano, il mare azzurro dell’Isola d’Elba, ma la Toscana ha ancora molto altro da offrire, come, per esempio, i tesori nascosti in questa valle e nei suoi boschi.

Il Casentino è una delle quattro vallate della provincia di Arezzo, comprende alcune città abitate, punti di interesse storico, e molte zone interessanti per chi ama fare escursioni in montagna. Parte del Casentino, infatti, è il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove si trovano, per esempio, il Monte Falco e il Monte Falterona, quest’ultimo particolarmente importante perché è il Monte dove nasce il fiume Arno.

Oltre che per gli appassionati di trekking, il Casentino è perfetto per chi ama la storia e l’arte medievale. Questa zona è ricca di castelli, pievi e centri religiosi, tra cui ricordiamo: la Pieve di Romena, il Santuario di Santa Maria del Sasso, l’Eremo e il Monastero di Camaldoli, e il Santuario della Verna, dove si era ritirato in preghiera San Francesco di Assisi.

Per quanto riguarda i castelli, uno dei più conosciuti e quello conservato meglio è il Castello dei Conti Guidi di Poppi. Oltre a essere ancora oggi bellissimo da visitare, il Castello ha anche una grande importanza storica: l’11 giugno 1289, davanti al monumento si è svolta la battaglia di Campaldino, ricordata nella Divina Commedia da Dante Alighieri, che aveva partecipato personalmente allo scontro.

A Poppi, poi, non c’è solo il Castello da vedere, ma vale la pena prendersi del tempo per passeggiare per i vicoli del borgo, dimenticandosi per un attimo di essere nel XXI secolo e godersi le viste incredibili e gli scorci mozzafiato.

Una delle fortificazioni più antiche del Casentino è il Castello di Porciano, documentato già all’inizio dell’XI secolo. Oggi è possibile visitare solo alcune delle sale, la raccolta di utensili domestici e strumenti agricoli, l’esposizione di reperti storici ritrovati in quest’area. I piani superiori, invece, sono chiusi al pubblico, perché il castello è abitato dai suoi proprietari.

Un altro castello tuttora privato e abitato è il castello della cittadina di Castel San Niccolò. Situato in cima ad un’altura, domina la valle del fiume Solano ed è sorprendentemente suggestivo da osservare da fuori, soprattutto grazie al particolare orologio che si trova su una delle torri. Più che l’architettura o la storia, quando parliamo di questo castello, dobbiamo ricordare la leggenda che riguarda la sua costruzione. Si racconta che in questa zona vivevano moltissimi diavoli che rendevano impossibile costruire il castello; dopo molti inutili tentativi di esorcizzare il luogo, finalmente Satana è stato cacciato grazie a una reliquia di San Niccolò. La gente del posto dice che si può ancora vedere la testimonianza della cacciata dei diavoli: un segno nella roccia conosciuto proprio come “impronta del diavolo”.

Da non perdere sono anche il Castello di Romena e lì vicino la Pieve di San Pietro a Romena. Quest’ultima, costruita nel XII secolo, è uno dei più importanti esempi di stile romanico in Toscana. All’interno della Pieve ci sono molte colonne incise con simboli misteriosi, mentre dalle finestre entrano lame di luce che creano un’atmosfera magica; anche chi non è appassionato di religione o architettura non può fare a meno di restare affascinato da questo posto.

Per concludere, il Casentino merita una visita anche da parte dei più golosi, infatti, come in ogni luogo italiano, anche qui ci sono ricette e prodotti tipici da leccarsi i baffi. I più famosi sono la schiacciata (un tipo di pane/focaccia) con gli affettati di selvaggina (come salame di cinghiale, prosciutto di cervo, capocollo di daino e simili); la pasta fresca fatta a mano, soprattutto i tortelli di patate; e i funghi porcini, vera specialità di questi boschi.